APERTURA DELLA PESCA ALLA TROTA (Marzo e Aprile)

Siamo giunti al fatidico giorno, andiamo o non andiamo a pesca?.
E’ il problema che si presenta ogni anno, io ho sempre deciso all’ultimo momento  in base all’andamento climatico. Se era pessimo si restava a casa, da incerto al bello si partiva, tenendo sempre conto dei livelli stagionali che dovevano essere nella media, con acqua da chiara a opale.
Le stagioni si presentano con infinite varianti, non è mai successo nelle mie ultime cinquanta aperture che si verificassero le stesse condizioni ( simili si, uguali mai).
Tentiamo di fare una panoramica di ciò che potremmo trovare in questo  giorno e il modo migliore di affrontare le varie situazioni, con le tecniche più opportune e gli artificiali giusti.


Prima di continuare è necessario chiarire un particolare a cui farò spesso riferimento, quando parlerò di livello medio di un corso, questo indicherà la media delle sue profondità con livelli normali, o leggermente più alti del periodo preso in considerazione(se in un tratto la buca più profonda è un metro, il  più basso è di trenta centimetri, siamo in presenza di una profondità media di sessantacinque centimetr).
Non ai livelli determinati da eventi che li alzano  anche a dismisura (piogge insistenti, scioglimento delle nevi, dighe, ecc.), in questi casi è meglio restare a casa.
E’ necessario scegliere con attenzione il luogo; un torrente appenninico o alpino, di mezza montagna, un fiume d’inizio pianura o una risorgiva, questi sono i corsi ideali, meglio se rivolti a mezzogiorno.
I primi due dovranno avere i livelli medi, da bassi a medio bassi, sul metro sarebbe il più indicato, in simili condizioni i pesci saranno più disposti a bollare in caso di schiusa, e con temperature non proibitive a salire anche in caccia nelle ore centrali della giornata (ore 12—15).
Nelle risorgive il problema non si pone, in caso di schiusa i pesci bolleranno sempre, i loro livelli sono costanti così come le temperature, e sono i luoghi migliori in assoluto in questo periodo, in essi difficilmente si scende in acqua, quindi il disturbo dovuto alle presenze dei pescatori è decisamente minore, ma  non tutti sono cosi fortunati da averne una a portata di mano.
Vediamo i casi che si potrebbero presentare; Un torrente alpino o appenninico di mezza montagna non è mai troppo tumultuoso, qui si alternano piane, correntine e buche più o meno profonde, nel primo caso nascendo da altitudini maggiori avrà livelli medio bassi e stabili, con acqua limpida, le precipitazioni in quota sono sempre nevose, queste data la bassa temperatura non si scioglieranno, per questo motivo non influiranno sulla portata.


Nell’appenninico le condizioni saranno diverse, le più comuni; acque basse o medie pulite, medio alte ed opalescenti , vorticose e sporche, questo accade per la sua collocazione geografica, le temperature di norma qui più alte permetteranno a fasi alterne la caduta di pioggia o neve, quest’ultima sovente si scioglierà influendo sempre  suoi livelli rendendoli meno stabili.
Nel fiume d’inizio pianura potremmo trovare le condizioni descritte nel torrente appenninico in assenza di dighe che ne regolano il flusso, se presenti a valle ci saranno di norma livelli stabili che favoriranno di molto l’attività, la loro ampiezza e profondità, di solito notevole, consentirà quasi sempre di pescare dalla riva, raramente si entrerà in acqua, di conseguenza il disturbo del luogo sarà minore, con portate normali e acqua chiara sono ideali per iniziare favorevolmente la stagione.
Volendo fare una previsione ancora più precisa su cosa aspettarsi, è necessario tenere sottocchio l’andamento delle temperature nell’ultima settimana, con queste in discesa sarà dura, le percentuali di successo saranno poche, se in salita si potrà ben sperare(se da meno cinque saliamo a zero sarà una giornata positiva, mentre da più dieci scendiamo a più cinque essa sarà negativa), non sono importanti le temperature in se, ma se sono in salita o in discesa.
Se stabili da sei o sette giorni è positivo, indipendentemente  da quali esse siano.
Vediamo ora caso per caso ,cercando di consigliare le strategie migliori (attrezzature, approccio, tecnica e artificiali).

 

TORRENTI DI MEZZA MONTAGNA

Considerando il periodo i torrenti sono decisamente impegnativi, non vi presentate in questi luoghi con una sei o sette piedi, una otto e mezzo che lancia una quattro o cinque sarà l’ideale per praticare correttamente tutte le tecniche, teniamo presente che useremo soprattutto la sommersa e la ninfa, una canna più corta non ci permetterebbe una corretta azione, alcune bollate in giornate particolarmente favorevoli si potranno anche verificare, ma in simili luoghi è meglio pescare sotto (anche per via del disturbo ).
Consiglio un finale non troppo lungo per la ninfa e la sommersa, per avvertire con più facilità le abboccate che in questo periodo saranno molto timide e difficilmente avvertibili (vedere schema), per la secca il più lungo che riuscite a lanciare nel luogo in cui vi trovate.

 

 

Come artificiali sommersi da caccia consiglio l’imitazione di due ninfe di insetti sempre presenti, Perla Massima, ed Ecdyonurus, e due spider  classici, per la ninfa a vista le imitazioni di B.Rodany, e B.Vernus.
Per la secca l’imitazione emergente della B.Rodany e delle B.vernus per le acque piatte (sono le uniche a schiudere in questo periodo), un paio di mosche secche da caccia classiche, nell’eventualità piuttosto remota di poterla praticare(vedere foto).

 

 

CDC Peute


March brown emerger


 

 

Le imitazioni consigliate dovranno essere di tonalità inversamente proporzionale al colore dell’acqua (toni chiari con acqua limpida, scure con quelle opalescenti), nocciola e beige /oliva scuro, marrone.
Nell’ora centrale della giornata più favorevole per noi (12—15), ci sarà un calo dei pescatori, si potranno trovare tratti momentaneamente tranquilli, scartiamo a priori tutti i luoghi di attraversamento, sarà facile capire quali sono.
Dirigiamoci a colpo sicuro nelle buche, o spianate non troppo profonde(settanta centimetri, un metro), nelle correnti piuttosto lente con molto acciottolato di grande dimensione sul fondo coperto dl classico muschio verdastro, questo significa che siamo in presenza di un fondo vecchio dove le alghe anno ricoperto tutti i sassi, qui la concentrazione di insetti sarà maggiore, e se una trota uscirà in pastura lo farà proprio in un luogo così.
Se abbiamo avuto la fortuna di accaparrarci un posto simile cerchiamo di tenercelo ben stretto, e non permettiamo che venga disturbato.
La tecnica che useremo in assenza di schiusa e di bollate, sarà la sommersa leggermente piombata, Inizieremo a sondare le zone a noi più vicine con dei lanci molto morbidi e silenziosi, allargandoci con molta lentezza , lasciando passare tra l’uno e l’altro diverso tempo, teniamo presente che questo non è mai abbastanza (lanciare a ripetizione sarebbe l’errore più grosso).
Cerchiamo di evitare assolutamente il dragaggio, una leggera tensione è indispensabile, essa animerà le imitazioni consentendo una migliore percezione delle abboccate.
Anche la ninfa a vista o in caccia sono molto valide, nell’improbabile caso di bollate cercate di individuare la taglia dell’insetto che sta schiudendo e la sua tonalità, comportatevi di conseguenza.

Ninfa perla massima amo 8

Ninfa ecdyonurus amo 10

Ninfa baetys rodany amo 12/14

March brown amo 10/12

Partridge and orange amo 10/12

Alato baetys rodany amo 14

Ninfa baetis vernus amo 14/16


Emergente di baetis vernus amo 16/18

Clicca nelle immagini per visualizzare la sequenza costruttiva

 

FIUMI D’INIZIO PIANURA E RISORGIVE

Sono i luoghi più del momento decisamente facili da affrontare, tranne che in giornate particolarmente negative in essi si verificheranno quasi certamente delle schiuse e conseguenti bollate, l’ideale è una canna di nove piedi, che lanci una coda del quattro o cinque, qui le tecniche che useremo saranno; l’emergente, la ninfa di superficie e di profondità.
L’orario di pesca sarà più ampio (ore 10—16) si può iniziare subito con la ninfa piombata cercando i pesci sul fondo o a mezz’acqua, per passare alla secca quando iniziano le prime bollate, e tornare alla ninfa successivamente.
I finali dovranno essere i più lunghi che riusciamo a lanciare, se l’ultimo segmento non si stende mai è meglio per la pesca in emergenza e la ninfa di superficie, adeguato al peso dell’imitazione piombata per andare sotto (vedere schema).
In questi luoghi si troveranno gli stessi insetti menzionati per il torrente in schiusa, di conseguenza useremo le stesse imitazioni, escludendo quelle da caccia solo per le risorgive (dove non si pesca mai cosi), qui renderanno maggiormente le emergenti e le ninfe di B.Rodany e B.Vernus, le seconde usate sia a galla che in profondità, per fare ciò bisogna averne anche di piombate.
Si è sempre detto che all’apertura non ci sono grandi possibilità, io non sono del tutto d’accordo, se troveremo acque pulite nella media stagionale, con temperature in salita e azzecchiamo il luogo, anche in questo periodo potremmo avere delle sorprese.
IN BOCCA AL LUPO !

Un' apertura particolarmente fortunata. Trota femmina oramai sterile di 68cm per 3,65 Kg. Canna Sage Rp 8,1 coda 5.

Finale da ninfa, imitazione ninfa di grande perla su amo 10 lungo.

 
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