PRINCIPALI INSETTI & LORO IMITAZIONI

Cerchiamo di affrontare questo argomento nel modo più semplice possibile, districarsi in una materia cosi complessa può creare qualche problema, l’importante è iniziare con piccoli passi, il resto poi verrà da solo.
Gli insetti che maggiormente cerchiamo di imitare in tutti  i loro stadi  sono: effimere, plecotteri, tricotteri e chironomi, hanno tutti varie fasi evolutive, ninfa, fase emergente, insetto alato, che si svolgono tutte in acqua e nelle immediate vicinanze.

Sono i più predati in assoluto sia dalle trote che dai temoli, ne coprono per  l’ottantacinque per cento la dieta (salvo casi particolari), in certi periodi dell’anno possono arrivare anche al cento per cento, il resto è costituito da gammaridi, asellidi, pesciolini, insetti terricoli che accidentalmente cadono in acqua, queste percentuali possono variare anche di molto, ma quanto detto fa media.
Le effimere comprendono varie famiglie molto simili tra  loro”hanno tutte la stessa siluette”, ma diversissime per taglie e colori, possono andare da quattro cinque millimetri(Caenis) , fino ad oltre i cinque centimetri (May fly).

Ninfa di May Flay Insetto alato Imitazione alata May Fly Imitazione ninfa

 

Le fasi più importanti che si imitano per la pesca sono: ninfa, emergente, insetto alato, alato morto.
Anche i tricotteri sono formati da più famiglie molto simili, la taglia minima può andare dai tre quattro millimetri (Hydroptila) ai due tre centimetri (Limnephilidae), le fasi da imitare sono: larva, pupa, emergente.
L’insetto alato secondo me è meno importante, sono convinto che le imitazioni vengano scambiate per qualcos’altro, da ricerche effettuate non sono mai state rinvenute in questo stadio nei contenuti stomacali dei pesci in Italia, l’imitazione comunque funziona.

 

Pupa di trcottero nel bozzolo
Insetto alato Imitazione emergente di pupa
Imitazione alata




 

Anche i plecotteri contano molte famiglie simili tra di loro, ma diversissime nella taglia, pochi millimetri (Leucta fusca), quattro centimetri ed oltre (perla massima), qui i più interessanti in assoluto sono le imitazioni della ninfa che ha una vita acquatica molto lunga (tre anni circa la ninfa di perla massima), e il suo insetto alato, dal volo molto incerto che lo fa cadere in acqua molto spesso.

Gli insetti terricoli sono molto vari e diversi tra di loro, dalla cavalletta alla formica, si usano sempre come  imitazioni secche, ma possono andare sotto senza perdere il loro potere catturante, in questo campo ci si può sbizzarrire, naturalmente senza esagerazioni, i migliori sono quelli costruiti con materiali naturali.

Ninfa di plecottero (perla grandis)
Insetto alato Imitazione di ninfa
Imitazione alata




 

I chironomi una vota poco presenti, oggi stanno invadendo le nostre acque. Le imitazioni di questi insetti stanno diventando, purtroppo, sempre più importanti.

 

Ninfa di chironomo
Insetto alato Imitazione di ninfa emergente
Imitazione alata




Gli streamer molte volte cercano di imitare un pesciolino, altre sono di pura fantasia, si dividono in due gruppi, i guizzanti costruiti sempre con lunghe penne o peli, dalla forma allungata ed idrodinamica adatti maggiormente alle correnti veloci, dove si comportano come delle banderuole, e i pulsanti, alla loro base costruttiva ci sono materiali molto morbidi, come il marabù o pellicce tipo coniglio, quest’ultimi sono più voluminosi ed adatti per le acque lente, dove sotto trazione  danno l’impressione di avere un proprio movimento natatorio.
Secondo un’opinione corrente  un pescatore veramente completo, non può essere tale se non  costruisce i propri  artificiali, io condivido, e aggiungo che in un accessorio cosi importante non si può dipendere da nessuno.
Anche qui l’informazione è stata distorta dalla spettacolarizzazione ad ogni costo, nessun esperto, o presunto tale ha mai affrontato la realtà, la confusione regna sovrana e incontrastata, mi sento il dovere di provare a metterci un po’ di ordine.

Detto questo, dividerei le mosche artificiali in due categorie, quelle per prendere trote, temoli, ecc. ecc. (secchi o sommersi essenziali, imitativi ma impressionistici), e quelle per prendere il pescatore(spettacolari fino ad arrivare all’imitazione esatta), non riuscire a riconoscere le une dalle altre è  veramente tragico.
Oggi il mercato offre tutto e di più, consiglio di non comperare mai per impulso, ma di ragionare un attimo, non lasciarsi attrarre da imitazioni  troppo elaborate, che il più delle volte non servono a nulla, ma seguire una logica dettata dalla stagione, dagli insetti in schiusa in quel periodo, dal luogo in cui le useremo, dall’esperienza nostra o di un nostro amico (tenere sempre presente che gli artificiali micidiali sono sempre quelli più  semplici).
Costruirsele da soli eliminerebbe il problema alla radice .Le imitazioni sono importanti, ma non come comunemente si crede, molto spesso attribuiamo loro delle colpe che non hanno,  è necessario fare alcune considerazioni,  solo quando la presentazione è perfetta, non ci sono dragaggi di nessun tipo e  il luogo non è stato da noi disturbato in nessun modo,  si può supporre che” forse” l’artificiale non era giusto.

Una mosca mediocre, con un’ottima presentazione ha quasi sempre successo, una ottima presentata male non l’avrà mai, e questo deve essere sempre ben chiaro prima di sostituirle inutilmente.
Io sono un acceso sostenitore dell’artificiale credibile, rispetto questa regola anche in quelle mosche definite da “caccia”,solo negli sreamer mi concedo qualche libertà, per essere credibile un artificiale deve cercare di imitare rispettando; dimensione, staticità, toni generali del colore, e deve dare l’impressione di ciò che vogliamo imitare, non deve esserne la copia, un immagine impressionistica è molto più viva di una copia esatta.
Sono anni ormai che per mosca secca si intende un artificiale che galleggia perfettamente, non so quanto sia corretta la definizione, dato che poi nella realtà il galleggiamento è sempre precario, non sarebbe più corretto parlare di emergente, e quindi muoversi in tal senso, inutile tentare di far stare un artificiale di effimera come una vera dun,sarebbe un’ utopia, molto meglio imitare la fase emergente,  più coerente con la staticità generale delle nostre imitazioni galleggianti, sicuramente più credibili agli occhi del pesce.

Solo gli artificiali cosi detti” palmer” che hanno le hackles distribuite lungo tutto il corpo si potrebbero forse definire mosche secche, queste riescono a tenere il corpo fuori dall’acqua ( ma non sempre), non imitano niente di preciso, ma possono evocare un qualsiasi insetto, fanno parte della categoria “da caccia”.

Per pescare sotto la superficie si usano due tipi di artificiali, le ninfe che cercano di imitare sempre un determinato insetto, e le sommerse che sono delle imitazioni generiche molto semplici e evocano tutto ma non imitano niente di preciso, in molti casi la loro efficacia è proverbiale.
Sono più importanti di quelle secche, teniamo ben presente che  otto insetti su dieci sono predati sotto la superficie,  non prendere coscienza di questa realtà e ostinarsi solo con la secca significa perdere l’ottanta per cento delle opportunità  e rinunciare agli esemplari migliori.
Non è facile pescare cosi, anzi può essere notevolmente complicato, soprattutto con artificiali piombati necessari per andare giù quanto più possibile, un'altra  difficoltà è legata alla percezione delle abboccate, segnalate  da spostamenti innaturali della coda o del finale rispetto alla corrente in cui transitano, ci vuole anche una buona dose di intuito per cogliere l’attimo giusto per ferrare.
Credete, imparare  ripaga ampiamente del sacrificio fatto.
Oggi in molti percorsi di pesca si pratica il no kill, prendere delle trote o temoli più volte punti  è difficilissimo, conoscere più tecniche aiuta molto, in questi casi preferisco una tecnica in particolare che secondo me è la più spettacolare e difficile, la ninfa a vista.
Con un buon artificiale coerente con il menù del momento si possono fare dei miracoli, anche le emergenti sono indicate in questo caso, della strategia da mettere in atto in simili condizioni ne parleremo nell’apposito capitolo.  
Un altro artificiale per pescare sotto è lo streamer, scatena l’istinto della trota, il suo uso è abbastanza monotono, con un artificiale cosi il lancio non può essere tale, è più una proiezione con relativo accompagnamento e recupero, non è difficile e si usa quasi sempre a scendere, è la corrente che lo conduce sul bersaglio.
L’unico lato positivo è che fa abboccare le trote più grosse, anche se a torto è la tecnica meno amata e praticata.



 
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