UNA REALTA’ SCOTTANTE
In Italia, secondo me, ci sono i migliori pescatori e lanciatori del mondo, uomini che con la loro tenacia e passione hanno contribuito nel diffonde con correttezza e competenza le loro esperienze, con vero spirito sportivo senza nulla chiedere, molti di questi sono sconosciuti, alcuni no.
Perchè la mosca allora e così poco diffusa sul nostro territorio? Ho cercato di dare una risposta e forse ci sono riuscito, questi veri esperti sono una MINORANZA assoluta, in realtà abbiamo una infinità di “presunti” esperti, pieni di teorie e boria, null’altro, sono proprio questi che ne hanno limitato la diffusione, allontanando la massa dei pescatori che avrebbero voluto magari provare, creando una confusione enorme, spettacolarizzando tutto e anche di più, rendendo “ANTIPATICA PER ANTONOMASIA” la figura del pescatore a mosca.
Ora vi spiegherò come riconoscere gli uni dagli altri, non riuscire a farlo sarebbe disastroso soprattutto per chi inizia.
I VERI ESPERTI: non cercheranno mai di meravigliarvi, sono quelli che prima di ogni altra cosa sanno ascoltare, consapevoli che non si finisce mai di imparare, con i loro argomenti non prevaricano mai nessuno, parlare con loro e gradevole e distensivo, supportano sempre le loro teorie con i”fatti” nel modo più semplice possibile, andando al succo del problema senza tanti giri di parole.
Se vi spiegano una mosca, un lancio, ecc., poi ve lo faranno vedere insieme alla trota che hanno preso e liberato con quella stessa mosca.
IL PIU’BRAVO E CAPAC E E’ QUELLO CHE NE PRENDE ”TANTI, GROSSI, AUTOCTONI”, E LO DIMOSTRA CON ESTREMA UMILTA’, non quello che parla o scrive meglio.
Frequenta maggiormente acque libere, o certe riserve dove non vengono mai effettuati ripopolamenti, se la trota che prende non è autoctona, anche se fario di cinquanta centimetri, non viene neanche considerata come numero nelle catture della giornata, tantomeno fotografata.
Pratica tutte le varianti che il sistema permette senza nessuna preferenza, secca, ninfa, sommersa e streamer, mettendole in atto secondo le necessità.
I FINTI ESPERTI: cercheranno sempre di meravigliarvi con effetti speciali, non ascoltano mai nessuno perché sanno già tutto, guai in loro presenza azzardare una qualsiasi teoria, ti zittiscono subito dicendo che hai torto, e non ti spiegano mai il perché.
Il dialogo con loro non esiste, se c’è è sempre sgradevole, dicono sovente a se stessi e agli altri che sono bravissimi, addirittura dei fenomeni viventi.
Le loro teorie il più delle volte sono assurde come le loro imitazioni, a parole hanno catturato tutto e di più, possono essere anche dei grandissimi lanciatori sul prato ( ma loop stretti e code velocissime non vanno d’accordo con catture di un certo rilievo), non mettendo in atto in pesca le strategie giuste nessuno mai ha visto una loro foto con una trota decente, se poi ne mostrano una, o è una iridea o una fario senza pinne proveniente da una semina.
Generalmente usano solo la mosca secca, raramente la ninfa, aborriscono quando sentono parlare di sommersa o streamer.
Da poco alcuni allevano trote destinate ai ripopolamenti in apposite vasche con scarsissima densità proprio per non far rovinare loro le pinne, ma un occhio esperto le riconoscerà sempre, in questi esemplari la pinna dorsale assume sempre una curvatura anomala.
Questi finti esperti difficilmente vi faranno vedere qualcosa di concreto, la loro dialettica sovrasterà tutto e tutti, ne conosco qualcuno che arriva a snobbare e negare l’evidenza più assoluta, le foto o i video di altri (QUANDO LA VOLPE NON ARRIVA ALL’UVA……).
Preferiscono pescare in riserve molto famose, dove i ripopolamenti con grossi pesci (finti endemici) sono sempre cospicui, non è importante cosa poi catturano, fario senza pinne, iridee, ibridi vari, tutto va bene, e viene erroneamente fotografato “PORTANDO COSI’ LORO STESSI UNA PROVA INCONFUTABILE Dì QUANTO ASSERISCO” .
“Una grossa trota autoctona presa in acque libere, vale mille volte più di quella catturata in riserva dove si effettuano semine con materiale adulto”.
Anche qui abbiamo due tipi di esperti ben distinti, Il primo serve per imparare correttamente questa pesca meravigliosa e a catturare “ PESCI VERI IN AMBIENTI VERI”, il secondo serve per catturare l’attenzione del ”NOVELLO PESCATORE” e per confonderlo quanto più possibile, magari lucrandoci sopra.
Una volta riconosciuti i finti esperti vanno assolutamente “EMARGINATI”, perché fanno un danno notevolissimo all’immagine e all’etica del nostro mondo, mettendo soprattutto in difficoltà chi per la prima volta si avvicina a questo sistema con inutili preziosismi e teorie.
Un buon maestro formerà un buon pescatore, e probabilmente un futuro vero esperto.
Nel nostro paese ci sono molte cose da mettere a posto, questa è una delle più facili da sistemare,
”FACCIAMOLO SUBITO”, tutti insieme!”.